A proposito di Satana

E’ da tanto che non scrivo una poesia.

Mi dico che forse è un bene e che comunque
Non è che puoi metterti seduto e dire:
Adesso scrivo una poesia.

Non funziona così.

Mi sento come se dovessi scriverla
Ma non ho alcun tipo di materiale
Per eseguire l’operazione.

Uno potrebbe dire: comincia con le parole.

Ma una poesia non è fatta di parole.

E’ poesia quando tra le parole danza
Qualcosa d’invisibile
Che usa le parole come una scala
Per arrampicarsi.

Per arrampicarsi dove?

Fin lassù.

Ho solo questo titolo
Che mi rimbalza in testa
“A proposito di satana”
E potrei chiamarla così
La poesia
Quando mi verrà.

Ho anche un’altra frase
Che mi tormenta da un po’
“Senatori delle nuvole”
Però mi suona meglio
Come nome per un gruppo
Di musica elettronica.

Non so.

Quindi mi conviene
Fare un gruppo di musica elettronica
Cominciare da lì
E lasciare stare la poesia
In fondo i gruppi di musica elettronica
Solitamente
Sono composti da una persona sola
Come alcuni gruppi parlamentari.

Non so.

Forse mi converrebbe fare il politico
In effetti
Assomiglia molto alla poesia
Fare politica
In entrambi i casi
Non devi fare niente
Basta mettere una faccia
Davanti alle parole
E si guadagna anche meglio.

Ma non sono portato
Per la politica.

Quindi la poesia finisce qui
La chiamerò
“A proposito di satana”
Speriamo che qualcuno
Noti qualcosa arrampicarsi sulle parole
Fin lassù.

Qui in basso
Dove siamo noi
Adesso
Alle 4 e 28 del mattino
C’è solo
Udibile in lontananza
L’ordinata sveglia dei galletti
Che si rimandano il canto l’un l’altro
Senza sovrapporsi mai.

E’ il loro canto
Che mi ha fatto pensare
Che forse avrei dovuto scrivere
Una poesia.

Ma ecco.

Non ci sono riuscito.

2 pensieri su “A proposito di Satana

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