– Cioé, che vuol dire divertirsi?
– Come che vuol dire? Vuol dire che ti diverti, che stai bene. Ti diverti.
– Per esempio adesso ci stiamo divertendo?
– Certo, vedi, c’è gente che balla, che beve, che chiacchiera.
– E questo vuol dire divertirsi?
– Certo, ti rilassi, bevi, fai due chiacchiere, balli. Ti diverti no?
– Mi sembra di bere, di fare due chiacchiere. Non mi piace ballare. Per divertirmi devo fare tutte e tre le cose insieme?
– Non sai proprio divertirti.
– Tu ti stai divertendo?
– Moltissimo. Bevi qualcosa.
– Così mi diverto.
– Esatto.
– E tu quando andremo a casa, quando deciderai che andremo a casa, cosa dirai dopo, che ti sei divertito?
– Certo.
– Non mi sembra tu ti stia divertendo.
– Senti, non so cosa dirti. E’ così che ci si diverte. Ci si diverte quando non lavori, capisci. Come stasera. Esci, bevi qualcosa, fai due chiacchiere. Cerchi di rimorchiare qualche ragazza.
– Ma il divertimento non dovrebbe comportare il ridere, per esempio? Uno stato di euforia?
– No, ridere è ridere, che c’entra. Quando ridi non ti diverti, stai ridendo. Stato di euforia dici. Lo stato di euforia va bene. Puoi drogarti. Questo vuol dire che ti vuoi divertire veramente tanto però.
– Allora mi accontento di bere qualcosa, di fare due chiacchiere. Magari dopo faccio due salti in pista.
– Bravo. Ora non pensare a queste cose. Sempre a pensare a queste cose. Rilassati. Guarda come fanno gli altri. Divertiti.
– Ehi ciao.
– Ciao.
– Che fai qui tutto solo?
– Non sono capace di divertirmi.
– Che vuol dire non sei capace di divertirti?
– Tu ti stai divertendo?
– Come?
– Tu ti stai divertendo?
– Scusa, c’è la musica altissima stasera. Certo, c’è un sacco di gente.
– Io non sono capace di divertirmi.
– Ma che vuol dire che non sei capace di divertirti? Bevi qualcosa.
– Sono al quarto gin tonic. Direi che sono quasi ubriaco, mi gira la testa. Ma ancora non mi sto divertendo.
– Vieni a ballare.
– Non so, ho questo problema col ballo, mi figuro la sala senza musica e guardando la gente muoversi mi sembra tutto ridicolo.
– Come?
– Ridicolo! Gente che si muove in maniera ridicola, imbarazzante. E allora se comincio a ballare mi succede che è come se non sentissi la musica, e di conseguenza mi sento solo ridicolo saltellando a destra e sinistra e muovendo le braccia. Però la fanno tutti questa cosa ridicola e se io non la faccio sono io quello strano. Mi inquieta questa cosa.
– Come?
– Mi inquieta!
– Rilassati, bevi ancora. Vedrai che ti diverti. Io vado a ballare, ci vediamo in pista.
– Ci vediamo in pista.
– Ehi se vuoi quel mio amico ha qualche cristallo di MDMA. Lo vuoi?
– Cos’è?
– Ecstasy. Tipo. Così ti diverti.
– Magari dopo.
– Ok, ci vediamo in pista.
– Ok.
– Ehi.
– …
– Ehi.
– …
– Ehi ci sei?
– Ah ciao. Non ti avevo sentito.
– Come va, ti diverti?
– Non lo so. Sono ubriaco. Facciamo due chiacchiere?
– C’è qualcosa che non va?
– Non so, mi sembra come se non mi diverta quando ci sarebbe da divertirsi da matti.
– Cioè?
– Tu ti stai divertendo?
– Moltissimo, è pieno di ragazze. Guarda quella.
– …
– E queste due qui? Che gli faresti a queste due qui?
– Eh.
– Dai, vieni a ballare. Non puoi startene qui tutta la sera.
– Adesso arrivo. E’ che non mi piace tanto ballare, mi sento ridicolo.
– Come?
– Mi sento ridicolo!
– Chi era quella con cui parlavi prima, ho visto che parlavi con una.
– Non lo so. Mi ha offerto della droga.
– Ah sì? Che droga?
– MDMA.
– Chiamala, così ci divertiamo di brutto!
– No dai, facciamo due chiacchiere. Beviamo qualcosa.
– Dai, offro io. Cos’è che dicevi, non ti piace ballare?
– Non è che non mi piace ballare, è che improvvisamente ho la visione della sala senza musica, e pensare alle persone che ballano in una sala senza musica mi fa sembrare tutto ridicolo.
– Come?
– Ridicolo!
– Tu pensi troppo. Così non ti diverti.
– Dici?
– Certo. Per divertirti non devi pensare.
– Ah sì?
– Certo, il divertimento è un flusso. Devi entrare nel flusso senza farti troppe domande.
– Nel flusso.
– Se non entri nel flusso è chiaro che non ti diverti. Devi lasciarti andare.
– Nel flusso.
– E’ come, è come per la religione.
– Cioè?
– Se non ci credi non funziona. Se ti ci metti a pensare non funziona. E così è per il divertimento. Ti devi lasciare andare. Vedrai che ti diverti. Oh guarda questa. Che gli farei a questa. Guarda che tacchi. Tu che gli faresti a questa?
– Ehi ciao ragazzi.
– Ciao.
– Com’è andata ieri? Una bomba è?
– Vi siete divertite?
– Moltissimo, era pieno di gente. Avete visto quanta gente?
– Moltissima.
– Oh ci siamo divertite di brutto, abbiamo bevuto l’impossibile.
– Vi siete drogate?
– Ma che dici? No. Una bomba comunque. Voi vi siete divertiti?
– Mi sono ubriacato di brutto. Quindi sì. Cioè no.
– Non ti sei divertito?
– Non saprei. Credo di no. Non sono capace a divertirmi mi sa.
– Che vuol dire?
– …
– Che vuol dire che non sei capace a divertirti?
– Non lo so. Di sicuro stare in uno stanzone con la musica a palla e la gente che balla ubriaca e drogata non mi sembra un gran divertimento.
– Si chiama discoteca. Si fa questo per divertirsi. Tu cosa fai per divertirti?
– …
– Cosa devi fare per divertirti?
– Non lo so. Ridere per esempio.
– Se ridi non ti stai divertendo, stai ridendo.
– Bé, raggiungere uno stato di euforia almeno.
– C’è la droga per quello, bello.
– Vedi, che ti dicevo. Non so divertirmi. O lo confondo con qualcos’altro.
– Ma tu quando pensi al divertimento cosa ti immagini?
– Non saprei. L’altra sera ho conosciuto uno molto strano. Sembrava normale ma poi ho capito che non era tanto a posto con la testa. Mi ha chiesto se era normale lasciare la macchina in prima e accenderla senza spingere la frizione, facendola saltare in avanti.
– E tu che gli hai detto?
– Gli ho detto che non è tanto normale, che si rovina la macchina così.
– E lui?
– Io lo faccio sempre, mi ha detto.
– …
– E perché? Gli ho chiesto. Sai cosa mi ha risposto?
– Cosa.
– Perché mi diverte.
Oh. Mi hai fatto divertire